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50&Più Arezzo alla conferenza sull'importanza della città già in epoca etrusca

La via etrusca che passava per Arezzo

22 Febbraio 2025

Il 14 febbraio Giovanni Nocentini, storico dell’arte e antropologo delle religioni ha illustrato ai numerosi soci di 50&Più Arezzo intervenuti, l’importanza assunta dalla città già in epoca etrusca.

Già nel suo libro di recente pubblicazione, Una vasta necropoli nella Valle delle Piagge, infatti il prof. Nocentini colloca Arezzo etrusca in una posizione preminente per sacralità e vastità. Con successive ricerche lo studioso crea collegamenti e relazioni fra i dati che mettono in luce il ruolo di Arezzo di 2.500 anni fa, osservando la sua collocazione specialissima partendo da più parti e secondo alcuni orientamenti.

In questo caso parte da Populonia, luogo di raccolta, fusione, smistamento del ferro proveniente dall’isola d’Elba. Seguendo passo passo tutti gli indizi che i rilevamenti, gli studi, gli orientamenti sul territorio gli suggeriscono, Nocentini ricostruisce l’andamento che quella via doveva avere per attraversare trasversalmente la penisola italica, fino ad arrivare all’Adriatico.

Arezzo era la città attraversata da quell’asse viario, sicuramente già esistente, oltre alla già conosciuta “via del ferro” che da Populonia passava per Pisa, Prato, Marzabotto, raggiungendo Spina. Arezzo era a quel tempo, proprio per quella strada che l’attraversava da Ovest ad Est (assieme ad altre dall’andamento Nord-Sud), una vasta e prospera città che viveva di scambi commerciali e culturali.

A dimostrarlo i molti e importanti importanti reperti archeologici emersi nel tempo, come la celebre Chimera in bronzo, il Vaso di Euphronios in ceramica, il Gruppo dell’Aratore. Tali opere testimoniano l’importanza della città in epoca etrusca, anche se mancano accurati e sistematici scavi sul terreno cittadino.

Gli studi del prof. Nocentini confermerebbero quindi l’importanza e la centralità che scrittori antichi, come Tito Livio, conferivano ad Arezzo, spesso invece misconosciuta da alcuni studiosi moderni. Tali studi infatti possono creare una base e uno stimolo per indagare ancora.

Info: 0575354292 – 50epiu.ar@50epiu.it