Pubblicata
in: Attualità
il 12 settembre 2012 07:24
Uno studio australiano, pubblicato sull’autorevole PLoS One, dimostra che gli anziani sono “più giovani” se usano il pc.
Il computer può rivelarsi un vero e proprio toccasana per gli anziani: un nuovo studio conferma infatti i benefici per il cervello legati all’impiego del computer in età avanzata. Secondo un team di ricercatori australiani,
passare qualche ora davanti al monitor può contrastare il declino cognitivo addirittura fino al 40%.
La virtù sta nel mezzo. Se da un lato ci sono giovani che trascorrono intere giornate al computer, esponendosi ai rischi di un’eccessiva sedentarietà e alimentando pruriginose riflessioni sulla loro supposta asocialità, dall’altra
molti anziani dovrebbero al contrario dedicare qualche ora in più all’informatica per trarre importanti benefici a livello cerebrale. Non si tratta di una leggenda metropolitana: alle spalle c’è un nuovo e autorevole studio della University of Western Australia, pubblicato su PLoS One, che finisce per aggiungersi ad una serie già ricca di ricerche che
sottolineano i vantaggi dell’uso del PC e di Internet in età avanzata.
Ma non era il contrario? Sfatato il mito che il computer riduce le nostre capacità cognitive, mettendo in dubbio i luoghi comuni - fatta eccezione chiaramente per le esagerazioni -, come hanno proceduto gli studiosi della University of Western Australia? In particolare, hanno preso in esame un gruppo di circa
5.500 soggetti tra i 69 e gli 87 anni, per un periodo piuttosto lungo: ben otto anni e mezzo. Hanno quindi confrontato le capacità cerebrali dei soggetti che usavano il computer con quelle di chi non lo usava. Pur considerando fattori come differenza di età e stato di salute, i ricercatori si sono imbattuti in dati molto indicativi: l’uso del computer tra gli over 69 riduce fino al 40% il rischio di declino cognitivo e demenza.
Percentuali di tutto rilievo. I risultati dell’indagine sono rassicuranti: parlano di una riduzione del rischio che oscilla tra il 30 e il 40%, percentuali piuttosto elevate. Bisogna sottolineare, inoltre, che la
diminuzione del rischio demenza è proporzionale alla frequenza d’uso del computer. Gli stessi studiosi, guidati dal dottor Osvaldo P. Almeida, professore di psichiatria geriatrica alla University of Western Australia e direttore della ricerca in questione, hanno spiegato che il
prossimo obiettivo sarà indagare sulla natura di tali benefici. Anche se sembra chiaro: si può già parlare di “allenamento mentale”.
Allora, dopo queste notizie confortanti e visto che il computer è ormai il mezzo di comunicazione del presente - non più del futuro - non sarà a questo punto il caso di mettere in cantiere per l’autunno un bel
corso base o avanzato di informatica? Tra l’altro nonni e nipoti potrebbero aprire così nuove strade di comunicazione e frasi del tipo: «Nonno, mi è andato il computer in overclocking!» o «Per favore, nonna, mi faresti il “setup” di questo programma?» non dovrebbero sorprenderli più. Con
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sedi dell'associazione 50&Più, è possibile seguire corsi
di vario tipo per avvicinarsi, e non solo, al mondo del computer e di Internet. Buon divertimento e… apprendimento!