I
pensionati che nel 2015 non hanno comunicato la propria situazione
reddituale possono farlo entro il 20 febbraio. La verifica da parte
dell'Inps riguarda i pensionati destinatari delle prestazioni legate
al reddito.
di Gianni Tel, 50&Più
E’
in corso da parte dell’Inps la seconda fase della
verifica della
situazione reddituale per tutti quei pensionati che percepiscono
trattamenti economici legati, per legge, al rispetto di precisi
limiti di reddito e
che
nel 2015 non hanno provveduto a trasmettere all’Istituto le informazioni richieste.
Un
controllo a tappeto che l’Inps è tenuto a fare ogni anno tramite
appositi modelli (RED, RED/EST, ICRIC, ICLAV, ACCAS/PS) a circa
7 milioni e mezzo di pensionati, per avere
conferma che le prestazioni legate al reddito
siano corrisposte a tutti coloro che ne hanno
diritto.
Come già nel 2014 anche per il 2015 l’Inps ha seguito la modalità di raccolta delle informazioni reddituali con la collaborazione dei Caaf (Centri Autorizzati di Assistenza Fiscale) e attraverso l’utilizzo dei servizi on-line accessibili dal portale www.inps.it.
Oltre
al 2015 la verifica riguarda anche i redditi posseduti nel 2013 e
2014 per coloro che per tali anni non hanno risposto all’invito. Detti
modelli debbono essere restituiti all’Inps
entro
e non oltre il 20 febbraio 2016 tramite i
consueti canali telematici.
E’
evidente che la mancanza di comunicazione diretta provoca
dimenticanze che i pensionati rischiano di pagare care. La non
presentazione della dichiarazione,
infatti, può comportare la sospensione di
tali prestazioni.
Districarsi
nella compilazione non è agevole né piacevole. E’ per questo,
come già previsto negli anni precedenti, che gli
interessati possono avvalersi dell’
assistenza dei Caaf che
sono da sempre autorizzati a tali operazioni attraverso l’apposita
convenzione con l’Istituto previdenziale.
E’
importante ricordare che per non incorrere in errori
nell’autodenuncia del reddito, che potrebbe portare a spiacevoli
conseguenze e per tutti i chiarimenti del caso, negli uffici di
50&PiùCaaf e del
patronato 50&PiùEnasco,
presenti in ciascuna provincia, è stato previsto un apposito
servizio gratuito con
esperti operatori che provvedono alla predisposizione dei modelli e a
svolgere tutte le eventuali ed ulteriori pratiche necessarie.
Naturalmente
andando agli uffici è importante
portare con sé tutti i documenti
che attestino il possesso dei redditi richiesti. Va
evidenziato, che anche i pensionati residenti
all’estero, che non hanno già trasmesso le
informazioni richieste, stanno ricevendo la comunicazione cartacea
(
Modello REDEST), da compilare e restituire all’Inps sempre entro
il 20 febbraio 2016.
Quali
redditi
Sia
per la pensione minima che
per la maggiorazione sociale,
e’ il caso di ricordare che
l’Inps considera tutti i redditi di
qualsiasi natura, compresi quelli esenti o tassati alla fonte come
gli interessi bancari e postali, i rendimenti
da
Bot e altri titoli. Nel
computo rientrano anche le rendite Inail e
gli assegni assistenziali.
In
altre parole bisogna denunciare tutto
con la sola eccezione
dei redditi provenienti da:
- la
casa di abitazione;
- le
pensioni di guerra;
- l’assegno
di accompagno;
- i
trattamenti di famiglia;
- i
sussidi erogati da Enti Pubblici senza carattere di continuità.