Pubblicata
in: Fisco
il 15 dicembre 2014 11:35
Per una piccola impresa su quattro la mensilità aggiuntiva non è garantita. Colpa delle tasse per il 63% delle imprese.
Sempre
più difficile per le piccole imprese onorare il pagamento della tredicesima.
Una su quattro potrebbe essere costretta
rimandarne il saldo o addirittura a non
pagarle. E' quanto emerge da un'indagine dell'Adnkronos, condotta su
un campione di oltre mille imprese distribuite in tutte le regioni italiane: il
27% degli imprenditori interpellati, tre punti percentuali in più
rispetto alla stessa rilevazione dello scorso anno, dichiara di non essere
in grado di onorare il pagamento; tra questi, il 43% segnala che già l'anno
scorso è stato costretto a non rispettare con puntualità l'appuntamento con
la tredicesima.
A
fare le spese delle difficoltà finanziarie di questa parte del tessuto
produttivo sarebbero migliaia di
lavoratori dipendenti. Quello che emerge dai dati è che una parte
consistente delle piccole e medie imprese italiane è entrata in una condizione di sofferenza da cui non
riesce ad uscire. A pesare sono soprattutto le tasse e le difficoltà di
accesso al credito. Tra le ragioni indicate per 'giustificare' il mancato
pagamento della tredicesima, infatti, prevale l'eccessiva concentrazione degli adempimenti fiscali in dicembre,
indicata dal 63% delle imprese che sono costrette a non pagare; scende rispetto
allo scorso anno la quota di imprese, il 35%, che denuncia la mancata concessione da parte delle banche
del prestito necessario a coprire l'esigenza di maggiore liquidità.
Un'indicazione, questa, che rifletterebbe un primo, timido, segnale di
inversione di tendenza nel settore del credito.
In
questo scenario, gli importi delle tredicesime, per chi riuscirà a pagarle, è
in crescita. Come evidenziato recentemente da uno studio della Cgia di
Mestre, l’importo reale della
tredicesima 2014 sarà più elevato rispetto a quello dell’anno scorso,
grazie agli aumenti contrattuali sono stati superiori alla crescita
dell’inflazione registrata quest’anno. Nello specifico, si tratta di 12 euro in
più per un operaio specializzato, di 13 euro in più per un impiegato, mentre
per un capo ufficio l’incremento sarà di 20 euro.
Intanto,
in tempi di ristrettezze economiche, secondo l'indagine Confcommercio,
la spesa media per i regali si attesta a 171 euro, in linea con lo scorso anno
ma in riduzione di oltre il 40% rispetto al 2009 (era di 289 euro). In aumento
gli acquisti online (+7,9% sul 2013) e quelli di smartphone e tablet. Tre
italiani su cinque ridurranno il budget a disposizione per i regali
rispetto allo scorso Natale e un consumatore su tre spenderà meno di 100 euro.