Pubblicata
in: Fisco
il 25 settembre 2014 16:15
Agenzia delle Entrate:le compravendite sono scese del 3,6%. Nel settore residenziale si acquista di più nei comuni di capoluogo. Firenze in testa.
Il dato
complessivo dice che, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, il mercato
immobiliare ha visto un calo del 3,6%. Una flessione che ha investito tutti i
settori tranne quello produttivo che
segna +10,3%. Il leggero calo il mercato
residenziale (-1%) è legato al risultato negativo dei comuni non capoluogo
(-2,4%), che ha annullato il dato positivo di quelli capoluogo (+1,8%). Un
mercato, quindi più orientato verso le grandi città. Sono i principali dati che
emergono dalla Nota trimestrale pubblicata dall’Osservatorio del mercato immobiliare
dell’Agenzia delle Entrate riferiti al secondo trimestre 2014.
Mercato residenziale
L’analisi dei dati relativi al mercato residenziale, in particolar modo delle
otto città che hanno più di 350mila abitanti, mette in evidenza un aumento del
3,8%. Tra le città che hanno fatto registrare un dato positivo spiccano: Firenze (+12,6%), Bologna (+10,8%) e
Genova (+10,3%), mentre arrivano segnali negativi da Torino (-5,5%) e Napoli (-6,3%).
Inoltre, si
segnala che il capoluogo piemontese è l’unica, tra le grandi città, a passare
da un valore positivo (+10,8%) registrato nel primo trimestre a quello negativo
del secondo trimestre.
Cambiamento opposto invece per Palermo che passa dal -1% dei primi tre mesi
dell’anno al +7% del periodo aprile-giugno.
È andata peggio nei comuni delle province, dove c’è stato un leggero calo
(-1,2%), dovuto alle flessioni di
Bologna
(-6,7%), Milano (-2,9%) e Genova (-4,8%). Questi cali sono stati mitigati
in parte dai dati positivi osservati a Firenze (+9,7%), Napoli (+2%) e Roma
(+0,9%).
Settore commerciale
Anche il settore commerciale riprende il ciclo negativo avviato negli ultimi
mesi del 2011. Registrato, nel secondo trimestre 2014, un calo del 5,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; la flessione riguarda tutte le aree
territoriali, con il Sud che segna il decremento maggiore (-9%).
Settore terziario
Scende anche il settore terziario (-6,9%), che comprende le unità immobiliari
censite in catasto come uffici e
istituti di credito. Anche in questo caso, la flessione coinvolge tutte le
aree geografiche, seppure con qualche differenza: a perdere maggiormente è il
Centro (-22,3%), mentre Sud e Nord hanno limitato le perdite, fermandosi a
-4,3% e -2,2%.
Settore produttivo
L’unico settore che ha visto un segno positivo è quello produttivo (capannoni e
industrie), che ha fatto segnare un aumento
del 10,3%. A incidere sul risultato soprattutto il Nord (+16,2%) e il
Centro (+9,1%), che annullano il calo registrato nel Mezzogiorno (-8,5%).